Ultima modifica: 27 Novembre 2022
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Atelier Creativi

Atelier creativi“Atelier creativi e laboratori per le competenze chiave” (Azione #7, pag. 50, del PNSD)

Atelier creativiLogo La Buona Scuola Digitale

Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) prevede per le scuole del primo ciclo la creazione degli “Atelier Creativi”. La realizzazione degli atelier creativi e per le competenze chiave è finanziata, ai sensi dell’articolo 1, commi da 56 a 62, della legge 13 luglio 2015, n. 107 (c.d. “La Buona Scuola”).

Ma … cosa sono gli “Atelier Creativi”.

Obiettivo degli Atelier Creativi

dotarsi di spazi innovativi e modulari dove sviluppare il punto d’incontro tra manualità, artigianato, creatività e tecnologie. In questa visione, le tecnologie hanno un ruolo abilitante ma non esclusivo: come una sorta di “tappeto digitale” in cui, però, la fantasia e il fare si incontrano, coniugando tradizione e futuro, recuperando pratiche ed innovandole. Scenari didattici costruiti attorno a robotica ed elettronica educativa, logica e pensiero computazionale, artefatti manuali e digitali, serious play e storytelling troveranno la loro sede naturale in questi spazi in un’ottica di costruzione di apprendimenti trasversali” (PNSD – Azione #7, pag. 50).

Aule-laboratorio

Dall’obiettivo del PNSD comprendiamo che sono aule-laboratorio per la realizzazione di video, di apps e giochi, di arte e musica digitale. Lo scopo è quello di riportare a scuola il fascino dell’artigianato integrato con i progressi delle tecnologie digitali. In queste aule verrà realizzata una didattica attiva basata sullo storytelling (“raccontare” in forma narrativa strutturata) e sul serious play.
Essi potranno rappresentare uno stimolo all’innovazione della didattica delle discipline standardizzate e, gradualmente, di tutta la dinamica scolastica, nell’ottica di un più profondo cambiamento educativo e culturale.

Nuova progettazione d’istituto

Per la realizzazione di questi ambienti innovativi occorre una nuova progettazione di istituto. Pertanto, l’acquisto delle dotazioni arriverà in un tempo successivo a quello della progettazione.
Quali saranno le fasi del progetto:

  1. l’idea: pensare alla propria scuola come un ambiente dove fare esperienze per le competenze; che incoraggi la creatività, la manualità, il gioco, l’uso critico dei media e il pensiero progettuale usando anche le tecnologie;
  2. Il design delle competenze attese: per le ore curricolari l’atelier può essere pensato per realizzare progetti basati sulla didattica per competenze; ma può essere anche uno spazio per la comunità, con apertura al territorio e ai genitori o a studenti di altre scuole. Negli atelier si potranno aggregare gruppi verticali, dall’infanzia alla secondaria di primo grado; oppure, anche attraverso dinamiche cooperative e collaborative, gruppi aperti o orizzontali su più classi.
  3. La progettazione partecipata: sarà necessario effettuare un lavoro di progettazione partecipata coinvolgendo oltre ai docenti e agli studenti – con livelli di protagonismo a seconda dell’età –, varie e specifiche professionalità (tecnologi, artigiani, architetti, ecc). Potranno realizzarsi interazioni con altre realtà territoriali quali spazi di coworking, fab lab, incubatori, università, centri di ricerca, associazioni per favorire un utilizzo condiviso delle risorse.

L’IC E.P. Fonseca è stato autorizzato a realizzare l’Atelier creativo  “ROBOTIC@MO”, un ambiente fisico-virtuale dedicato alla Robotica per l’apprendimento esperienziale e la pratica dell’innovazione in tutte le sue espressioni: innovazione tecnologica, sociale e individuale.
Uno spazio per la realizzazione di progetti didattici dove i nostri studenti potranno sperimentare le nuove tecnologie in un clima didattico cooperativo e di co-costruzione della conoscenza.
Un open space dove si parlerà il linguaggio della progettazione e della realizzazione digitale, della sperimentazione e della creatività per sviluppare le competenze di cittadinanza.
L’Atelier di Robotica consentirà al nostro Istituto di creare un ambiente d’apprendimento destrutturato dal classico setting d’aula, dove anche ragazzi con bisogni educativi speciali potranno sperimentare l’inclusione e acquisire competenze e consentirà di varare la robotica educativa quale strumento che opera sul versante del potenziamento delle abilità e sul versante emotivo relazionale.

DOCUMENTAZIONE

 

 
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