Procedure per la gestione della pediculosi.
Procedure per la gestione della pediculosi.
Ai Genitori
Ai Docenti
Al personale ATA
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OGGETTO: Procedure per la gestione della pediculosi.
All’interno della comunità scolastica si ripropone sovente il problema della pediculosi e di come prevenirla o affrontarla.
Premesso che il contagio non avviene solamente nella comunità scolastica ma in tutti i luoghi in cui i bambini stanno a stretto contatto, la maggior parte dei problemi che derivano dalla pediculosi del capo è determinata dall’allarme sociale ad essa correlato più che dall’azione del parassita in quanto tale.
Si sottolinea infatti che il pidocchio del capo non trasmette malattie e l’unico sintomo che può determinare è il prurito, dovuto ad una reazione locale alla saliva dell’insetto. E’ importante sottolineare anche che:
- i non esistono collegamenti tra la pediculosi e la pulizia del luogo ove si vive o l’igiene personale;
- non esistono terapie preventive ed è assolutamente inefficace e potenzialmente nocivo l’utilizzo di prodotti utilizzati per la terapia a scopo preventivo;
- di assoluta inefficacia sono la chiusura e la disinfestazione della scuola.
Pertanto il genitore o il docente che noti segni evidenti di infestazione ha il dovere di segnalare per iscritto la sospetta pediculosi al Dirigente scolastico per consentire l’adozione delle opportune procedure:
– Nota informativa per i docenti della classe/plesso scolastico interessato;
– Nota informativa per i genitori;
– Comunicazione al Comune;
– Comunicazione all’ASL competente per territorio.
Si sottolinea che solo la partecipazione attiva di tutti i soggetti coinvolti è efficace per la risoluzione della problematica.
L’unica corretta misura di prevenzione è costituita infatti dall’identificazione precoce dei casi, attuata mediante il controllo settimanale dei capelli da parte dei genitori¹.
La responsabilità principale della prevenzione, identificazione e trattamento della pediculosi è però dei genitori del bambino che frequenta una collettività.
Pertanto i Sigg. Genitori, responsabilmente, manderanno a scuola i figli solo dopo aver definitivamente risolto la problematica pediculosi.
Tra le normali cure che vengono rivolte al bambino (pulizia personale, vestiario, cibo ecc.) va incluso anche il controllo settimanale dei capelli per identificare eventuali lendini o parassiti. Se il genitore sospetta l’infestazione, è opportuno consultare il medico curante per la conferma della diagnosi e per la prescrizione del trattamento.
E’ opportuno routinariamente il controllo delle teste dei figli anche se asintomatici.
Seguono le procedure per la gestione della pediculosi nella comunità scolastica:
1° livello:
Alla prima segnalazione di uno o più casi nell’ambito della stessa sezione/classe, il Dirigente scolastico comunica ai docenti e ai genitori:
- note informative;
- modello per l’autocertificazione di avvenuto trattamento ai fini della riammissione;
- comunicazione al Comune e all’ASL.
L’alunno viene ammesso a scuola solo previa presentazione di autocertificazione dei genitori che è stato effettuato il trattamento ed eventualmente sono state asportate le lendini oppure che il trattamento non è stato necessario per l’assenza di parassiti e/o di lendini.
I Sigg. Genitori, responsabilmente, manderanno a scuola i figli solo dopo aver definitivamente risolto la problematica pediculosi muniti della sopra citata autocertificazione.
2° livello:
Qualora, nella stessa classe, nei 30 giorni successivi all’adozione dei provvedimenti di primo livello, siano segnalate due o più nuove infestazioni, è prevista la riammissione scolastica previa presentazione del certificato medico.
I Sigg. Genitori, responsabilmente, manderanno a scuola i figli solo dopo aver definitivamente risolto la problematica pediculosi muniti della sopra citato certificato medico di riammissione (come indicato dalla Circolare del Ministero della Sanità n. 4 del 13 marzo 1998).
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¹“Nel caso in cui il mancato controllo del bambino da parte dei genitori possa legittimamente configurare una carenza della funzione genitoriale, il Dirigente scolastico ha la facoltà di effettuare una segnalazione al Servizio Socio- Assistenziale, per i provvedimenti del caso” (Da Ministero della Salute).
3° livello:
Qualora, nonostante siano state poste in atto le azioni previste dai primi due livelli d’intervento, vi sia la segnalazione (in una stessa classe) di focolai epidemici che ricorrono ininterrottamente nei due mesi successivi all’applicazione dei provvedimenti previsti nel 2° livello, sarà effettuata segnalazione e richiesta di intervento al Servizio Socio-Assistenziale per i provvedimenti del caso (Da Ministero della Salute).
La riammissione scolastica avviene previa presentazione del certificato medico.
Distinti saluti.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof.ssa Antonietta Cembalo
Firmato digitalmente